Progetto Pedagogico

PROGETTO PEDAGOGICO
SCUOLA EQUIPARATA DELL’INFANZIA DI
GRIGNO

 PERCHE’ UN PROGETTO PEDAGOGICO

Una delle caratteristiche principali della nostra Scuola è quella di essere autonoma dal punto di vista  istituzionale, organizzativo e pedagogico e di rispondere di tale autonomia in primo luogo alla comunità che l’ha voluta, l’ha fatta nascere ed ai cui valori si ispira.
Con il presente Progetto Pedagogico, la Scuola intende pertanto dare forma visibile alla propria autonomia pedagogica, indicando le finalità educative principali che si intendono perseguire all’interno della programmazione, nell’osservanza dei propri fini statutari ed in riferimento alla specifica realtà della comunità di Grigno.
Questo Progetto è stato elaborato e posto a verifica dall’Ente Gestore, dal Comitato di gestione e dal personale insegnante con la collaborazione dei coordinatori gestionale e pedagogico della Federazione provinciale delle Scuole materne di Trento, attraverso una serie di riflessioni condotte sul contesto comunitario di Grigno con riferimento ai principi dello Statuto e  nel quadro degli Orientamenti provinciali dell’attività educativa della Scuola dell’infanzia.
Questo documento si pone quindi come la nostra “Carta d’identità” ed è rivolto a tutti coloro che, a vari livelli, sono interessati alla vita della scuola: genitori, insegnanti, organismi di gestione, la stessa comunità di Grigno.

Lo Statuto

Lo Statuto dell’Associazione “Scuola materna “Mons.Sartori” di Grigno  rappresenta il primo punto di riferimento per  l’attività della nostra Scuola. In particolare, per quanto riguarda l’ambito pedagogico si richiama quanto contenuto all’art.2,  in quanto in esso i soci hanno inteso esprimere  i fini cui la Scuola deve tendere per la sua realizzazione.
Scopi dell’Associazione sono dunque:
•  favorire il pieno e armonico sviluppo della personalità del bambino per una sua educazione
integrale, nel rispetto del primario dovere-diritto dei genitori di educare ed istruire i figli,
secondo i principi della concezione cristiana della vita;
•  diffondere e promuovere una cultura educativa rispondente ai bisogni materiali e spirituali, ai
valori, alle tradizioni e alle prospettive della comunità e della più ampia società civile;
•  promuovere la “Scuola autonoma della comunità” come realtà sociale ove si svolge la
personalità umana e quindi come principio regolativo della scuola dell’infanzia,
interpretando e diffondendo la cultura dell’autonomia, della partecipazione e delle realtà
associative;
•  provvedere ai compiti e alle funzioni per la gestione della scuola dell’infanzia nel quadro
delle normative vigenti.
(……)

Gli Orientamenti 
Altro riferimento per la progettazione pedagogica della scuola è rappresentato dal testo  degli Orientamenti dell’attività educativa della Scuola dell’infanzia nella Provincia di Trento.
All’interno di questo documento vengono delineate le finalità educative generali che la scuola deve perseguire, attraverso l’articolazione di un modello curricolare che prevede tre specifici ambiti: la comunicazione, l’azione e conoscenza e l’identità personale e relazionale. Questi tre ambiti rappresentano tre diversi punti di vista sull’esperienza del bambino e consentono di facilitare l’organizzazione dell’insegnamento inteso in senso unitario.
Essi sono:
Ambito della comunicazione
La comunicazione sia nella sua forma verbale che non verbale è un aspetto fondamentale dell’esperienza del bambino in quanto gli consente di rapportarsi con il mondo esterno, con gli altri e gli permette di sviluppare le proprie capacità organizzative e di pensiero.

L’impegno della scuola, pertanto, è quello di condurre il bambino a conoscere e ad usare tutti i linguaggi (verbale, musicale, del corpo e visivo) come strumenti per comunicare con gli altri e per mettersi in rapporto con la realtà circostante.    

 La finalità principale di questo ambito è quella di condurre il bambino a conoscere e usare i     linguaggi come strumenti e come codici.

Ambito dell’azione e conoscenza

E’ molto importante che i bambini vengano guidati alla conoscenza del mondo attraverso esperienze di manipolazione, uso e trasformazione della realtà che lo circonda e con la quale è chiamato ad interagire.

 La finalità principale è quindi quella di sollecitare nel bambino tutte quelle operazioni volte a capire il mondo per intervenire su di esso, per organizzare e rappresentare la realtà con gli strumenti e le regole della conoscenza logico-matematica,spaziale e temporale.
Ambito dell’identità personale e relazionale
Come ogni essere umano, già dai primi anni di vita, il bambino impara a porsi le domande fondamentali della vita, come esigenza di dare un significato alla realtà e all’esperienza.
L’azione educativa è orientata quindi a sviluppare nel bambino il senso del proprio essere nelle sue componenti affettive, sociali, morali, etico-religiose.
Compito della scuola in particolare è quello di educare il bambino ad essere autonomo, prendere iniziative, cogliere gli aspetti di apertura, dialogo, collaborazione, ed infine ad attribuire un senso alla propria esistenza.
  
LE  SCELTE  EDUCATIVE  DELLA  NOSTRA  SCUOLA 
Se gli Orientamenti prevedono un approccio educativo nei confronti dei bambini di tre-cinque anni riferito alla realtà trentina in generale, è anche vero che ogni scuola ha comunque le sue specificità a seconda del contesto sociale e culturale in cui essa è collocata.
Pertanto - pur tenendo presente il principio primario dell’educazione integrale ed armonico della personalità del bambino, per cui nell’azione didattica dovranno essere perseguite tutte le finalità relative ai tre ambiti - le riflessioni sui bisogni educativi specifici della comunità di Grigno in riferimento a quanto contenuto nello Statuto della scuola e negli Orientamenti, hanno focalizzato alcuni aspetti educativi che si devono considerare con particolare attenzione.

Sostenere la socializzazione
Uno degli aspetti da considerare, in riferimento alla nostra realtà comunitaria , consiste nel fatto che anche a Grigno si intravede una caratteristica diffusa della società moderna, vale a dire una tendenza sempre più accentuata all’individualismo. Per quanto ci si conosca tutti, le moderne condizioni di vita portano al rischio di isolarsi, di stare da soli nell’ambito della propria famiglia o in una ristretta cerchia di amici; le famiglie meno numerose, la pericolosità delle strade ed il sempre più crescente influsso della televisione limitano le opportunità di condividere il tempo con altri, di  incontrare e conoscere altri coetanei e di giocare in compagnia.
Per questo si sente forte l’esigenza di creare occasioni di incontro con gli altri: spesso, infatti, i bambini si trovano a giocare al parco giochi e dalle varie associazioni vengono promosse iniziative che favoriscono lo stare insieme (calcio, danza artistica,….).
In questa stessa direzione si ritiene che anche la scuola dell’infanzia possa porsi come un importante luogo in cui favorire significative esperienze relazionali attraverso cui il bambino possa maturare la capacità di scoprire le regole che disciplinano i rapporti, di elaborare il proprio punto di vista e riconoscere quello degli altri, di cogliere le modalità della dinamica sociale basate sulla collaborazione, dialogo e confronto.

Conoscere la  comunità in cui il bambino è inserito
Si ritiene importante favorire nei bambini la conoscenza del proprio paese a partire dai luoghi tipici e storici fino alla realtà delle attività lavorative, le sue tradizioni, i suoi usi e costumi, al fine di consentire ai bambini di sentirsi parte di una realtà sociale più ampia. L’obiettivo è quello di far maturare in loro sia il senso di appartenenza, fondato sulla capacità di collaborare per la realizzazione di un progetto comune, sia il senso di accoglienza e di disponibilità nei confronti degli altri, anche di provenienza diversa.
In questo senso si intende attivare un’azione educativa  che promuova nel bambino la capacità di sapersi  rapportare con gli altri con atteggiamenti di apertura, di solidarietà e di rispetto reciproco, valori che si ritrovano e sono condivisi nella nostra comunità.

Educare al senso religioso
Un altro elemento che si ritiene rilevante sottolineare riguarda la valorizzazione dell’aspetto religioso.
L’esigenza di significato che inizia a farsi presente già nei primi anni di vita dei bambini attraverso domande che essi pongono sul senso della loro esistenza e delle esperienze che essi vivono, deve essere mantenuta viva nella concretezza dei loro rapporti quotidiani.
Attraverso forme non catechistiche, si intende quindi accostare il bambino al senso religioso, avviandolo a conoscere i valori positivi che caratterizzano la comunità di Grigno e gli elementi della tradizione cristiano-cattolica, pur nel rispetto delle diverse concezioni della vita.
Ciò sarà realizzato ponendo attenzione agli eventi fondamentali della vita, alle festività e alle celebrazioni ricorrenti nella  nostra comunità.
  
Promuovere il rapporto con la famiglia
Quanto finora esposto potrà trovare adeguata realizzazione solamente all’interno di un rapporto di collaborazione e partecipazione con le famiglie, così da garantire coerenza e continuità educativa tra scuola e famiglia e tra i loro progetti.
A questo riguardo nella programmazione dell’attività educativo-didattica  dovranno essere progettate, sviluppate e realizzate, nel rispetto dei reciproci e distinti compiti e ruoli, iniziative  di collaborazione con le famiglie, anche al fine di valorizzare e sostenere la loro primaria responsabilità educativa.